Giovanni Gagliardi (1882 - 1964)  
Fisarmonicista - Compositore


Biografia

Giovanni Gagliardi nacque nella frazione di Croce Santo Spirito nel comune di Castelvetro Piacentino in provincia di Piacenza il 14 Febbraio 1882 primo di quattro tra fratelli e sorelle (Pompeo nato nel 1883, Albina nata nel 1885 e Silvio nato nel 1889). Il padre Fermo era un coltivatore di un piccolo appezzamento di terreno e gestiva contemporaneamente un'osteria mentre la madre, Domenica Ferrari, donna energica e volitiva esercitava l'attività di venditrice ambulante guidando personalmente il carretto trainato da un cavallo. Nonostante le generali condizioni di miseria in cui versava l'Italia, con un tasso di analfabetismo superiore al 60%, i fratelli Gagliardi acquisirono tutti quel minimo di istruzione scolastica che permetteva loro di saper leggere e scrivere. A tal riguardo non ci sono notizie precise indicanti il percorso scolastico tenuto da Giovanni e sopratutto la sua formazione in campo musicale. Come più volte testimoniato dalle persone che sono state a lui più vicine negli anni e dai riscontri delle corrispondenze e degli scritti si deve propendere per una formazione da autodidatta nata dalla passione che lo prese da bambino quando gli fu regalata un'ocarina. E' comunque accertato da una lettera del Gagliardi che un bravo maestro di Cremona, tale Raffaele D'Alessandro, lo ha iniziato al solfeggio, allo studio della musica e al perfezionamento dell'uso della fisarmonica dato che anch'egli era un fisarmonicista. Nel 1902 acquista la sua prima fisarmonica dalla ditta "Savoia Luigi" di San Giovanni in Croce, un paese che si trova in provincia di Cremona a 37 chilometri dal capoluogo, la stessa che è giunta fino a noi perfettamente funzionante con tutte le modifiche volute da Gagliardi.

Giovanni Gagliardi nel 1906 a Metz.

1902 - L'inizio
Con l'acquisto della prima fisarmonica inizia a suonare presso l'osteria dei genitori e nelle località vicine ed è di questi primi anni '900 l'incontro con Italo Ferrari capostipite di quella che diventerà una delle più famose e importanti compagnie di spettacolo per burattini. L'amicizia e il sodalizio artistico fra i due rimarranno intatti e incrollabili per tutta la vita. Nel 1905 inizia un lungo viaggio attraverso l'Italia che lo porterà fino a Bari in qualità di suonatore ambulante. E proprio lungo questo itinerario che Giovanni Gagliardi esegue la "serenata a Don Perosi" a Pracchia (Pistoia) una località toscana che si trova nella alta valle del Reno. Nel 1906 lo troviamo in Germania per una festa socialista, fede politica che aveva abbracciato negli anni precedenti, e nella Lorena francese al seguito di compagnie teatrali. Da alcune testimonianze sembra che questo sia il suo percorso per raggiungere Parigi, la sua meta finale, ma in realtà un documento datato 27 Giugno 1907 ci dice che Giovanni Gagliardi si trova a Bologna dove tiene un saggio per poter acquisire un diploma dalla Società Fisarmonica Bolognese, Parigi verrà comunque raggiunta durante questo 1907.

1906 - Soggiorno a Metz
Di questo suo passaggio ne abbiamo avuto autorevole ed importante conferma dal libro "Complete works of Guido Deiro" che lo scrittore e fisarmonicista statunitense Henry Doktorski ha pubblicato nel 2008. Guido Deiro (1886-1950) è stato un importante fisarmonicista della scuola italo-americana e l'introduttore della fisarmonica cromatica in America secondo Monichon e Henry Doktorski nel suo libro riprende da una rivista di fisarmonica statunitense del 1948 alcune citazioni autobiografiche in cui Deiro afferma che nel 1907 si trovava a Metz e "prendeva lezioni dal famoso fisarmonicista Giovanni Gagliardi", queste le testuali parole.

1907 - Inizio del periodo francese (1907-1914)
Parigi è la capitale culturale e artistica d'Europa e del mondo intero, in quegli anni a Parigi ci sono Picasso, Modigliani, Apollinaire, Debussy, Ravel e tanti altri che stanziano a Montmartre con alterne fortune artistiche. Anche Giovanni Gagliardi si trova tra questi e come era abituato da anni inizia a suonare presso i locali parigini e a volte nei cinema fa da colonna sonora alla proiezione dato che il cinema di quei tempi era ancora muto. Per raggiungere Parigi ripercorre la strada fatta l'anno precedente attraverso la Lorena per rimanere alcuni mesi Metz dove aveva riscosso un discreto successo l'anno precedente. Non appena giunto a Parigi il Gagliardi allaccia contatti con i costruttori di fisarmoniche parigini per poter sviluppare tecnicamente lo strumento in base alle sue concezioni che vogliono fare della fisarmonica uno strumento da concerto in grado di eseguire la musica classica così come è scritta. In particolare è con la ditta Schenardi, anche lui un immigrato italiano, che ha le maggiori frequentazioni per apportare quelle modifiche tecniche ritenute indenspensabili per supplire alle manchevolezze della parte sinistra della tastiera della fisarmonica.

1909 - Il primo concerto di musica classica eseguito con una fisarmonica
Con la messa in pratica di questi miglioramenti tecnici Gagliardi è in grado di suonare musica classica. Storicamente si attribuisce a Gagliardi, nel 1909 in un cinema di Rue de Lyon (12e arrondissement), il primo recital in assoluto di musica classica fatto con una fisarmonica. Il celebre musicologo francese Pierre Monichon così descrive l'evento nel suo libro "L'Accordéon" (1971). "Davanti ad un uditorio stupefatto e sorpreso, che si domandava se era veramente possibile sentire quello che sentiva: ouvertures, valzer celebri, arie di opere famose con uno strumento così piccolo. Il successo personale di Gagliardi è immenso. La fisarmonica è lo strumento di cui tutta Montmartre parla..."

1910 - Il brevetto della "Cromo-Harmonica"
Le esperienze come concertista, le frequentazioni con il direttore d'orchestra Désiré-Émile Inghelbrecht e il critico musicale Émile Vuillermoz, porteranno Giovanni Gagliardi a suonare e dare concerti nei locali più prestigiosi di Parigi quali il "LE LAPIN AGILE" e "LE MOULIN DE LA GALETTE" frequentando il BATEAU-LAVOIR a La Butte de Montmartre. Il gran fervore artistico di quegli anni a Parigi, e il continuo confronto con grandi musicisti, strumentisti e costruttori di fisarmonica convincono il Gagliardi che le sue intuizioni possono essere messe in pratica e lo inducono a depositare il brevetto per la fisarmonica cromatica di Sua concezione. Il brevetto fu depositato il 17 Dicembre 1910 con il numero 423.798 intestato a M. Gagliardi (Jean).

1911 - Il "Manualetto del Fisarmonicista "
Giovanni Gagliardi è impegnatissimo anche come insegnante. Le lezioni si tengono presso la ditta Schenardi e gli allievi sono a decine per cui si rende necessario dotarli di un libro di testo informale che verrà pubblicato dall'editore del giornale in lingua italiana "Il Risveglio Italiano" in doppia lingua, francese e italiano. Gagliardi sta impostando un lavoro importante tanto che Pierre Monichon parla di "Scuola di Parigi" per lo sviluppo della fisarmonica.
Nel 1985, a più di 70 anni dalla prima edizione, il mondo musicale tedesco ha ritenuto doveroso fare un'edizione in lingua tedesca, subito esaurita, a cui ne è seguita una trilingue stampata dalla lla casa editrice AUGEMUS Musikverlag a cura del Prof. Helmut C. Jacobs e Ralf Kaupenjohann (Tedesco, Italiano, Francese) nel 1989 arricchita di lettere di Giovanni Gagliardi da cui si può capire meglio il suo concetto di fisarmonica e fotografie provenienti dalla collezione di Pierre Monichon, e ancora nel 2004 c'è una nuova pubblicazione con alcune recensioni aggiuntive.

1913 - Quella notte nei pressi del cimitero di Montmartre...
"Molte volte alla fine di qualche pezzo Egli sentiva la parola “eglise”.
E’ un pubblico che non sa e non vuole piangere artisticamente parlando e anche umanamente dicendo.
Dopo queste amare esperienze Gagliardi ricorreva ad un sistema tutto Suo per :”NON GUASTARSI”, andava, dopo il lavoro, in qualche punto isolato della città in qualche giardino, magari alle due o tre di notte e la suonava le cose belle per … Lui, per mettersi ancora a fuoco.
Ed appunto una di quelle notti andò addirittura al cimitero di Montmartre (si vede che era più scontento del solito) e suonò un Suo pezzo meraviglioso dal titolo “SERENADE AU MJSTERE” con tutto il cuore, trasfondendo l’anima Sua dolcissima in quella magnifica melodia nel silenzio sepolcrale delle tombe, quando gli apparve tutta commossa una lunga figura d’uomo piangente.
" Con queste parole Giordano Ferrari descrive l'evento cha ha cambiato fondamentalmente la vita di Giovanni Gagliardi come Lui stesso ha più volte confidato a parenti ed amici. Gagliardi davanti al tentativo di suicidio del pittore, che Lui riesce a scongiurare, inizia un percorso di riflessione intima e spirituale che lo porterà a distaccarsi dal mondo della fisarmonica parigino di quegli anni e complice lo scoppio della 1ª Guerra Mondiale ormai prossimo porterà Gagliardi al rimpatrio in Italia iniziando una nuova vita completamente diversa.

1914 - Il rimpatrio e gli ultimi concerti
Il 28 Luglio 1914 L'Impero Austro-Ungarico dichiara guerra alla Serbia dando così inizio alla 1ª Guerra Mondiale e per Giovanni Gagliardi si profila la necessità di rimpatriare in Italia, non sappiamo esattamente il periodo esatto, ma comunque sempre durante l'anno ebbe modo di esibirsi insieme all'amico fraterno di sempre, Italo Ferrari, in una tourneè di successo in vari paesi della Pianura Padana che si concluderà al cinema Esperia di Parma. Il cartellone di presentazione recitava come dice Giordano Ferrari "I Burattini di Italo Ferrari e Concerto del Fisarmonicista:GIOVANNI GAGLIARDI". L'Italia non è ancora entrata in guerra ma lo farà il 23 Maggio del 1915 dopo un lungo dibattito tra Interventisti e non. Giovanni Gagliardi a quel tempo aveva 32 anni ed aveva già vissuto una vita movimentata tra grandi successi e grandi delusioni che fecero iniziare in Lui quel processo di intima riflessione che Lo porterà ad assumere nobili posizioni di spirito eletto nei confronti della guerra e in genere di tutte le forme di violenza legate al comportamento umano. Alcune decisioni sono già maturate dentro al Gagliardi ma sarà lo scoppio della guerra a dare la svolta ai futuri 50 anni di vita. Giovanni è stanco della vita di artista ambulante e cerca un posto tranquillo che troverà come daziere nel suo comune natale di Castelvetro Piacentino in provincia di Piacenza. Nel frattempo per protesta nei confronti della guerra ha deciso di non esibirsi più.

1915 - L'obiezione di coscienza
Giovanni è occupato al dazio comunale ma la chiamata alle armi arriva presto e inesorabile come per tutti i giovani in età di leva militare. Gagliardi risponde alla chiamata con una lettera dove rifiuta la presa delle armi e qualsiasi atto che possa ritorcersi contro altri esseri umani con argomentazioni inusuali e inaspettate per le autorità militari di quel tempo. Gagliardi scrive un piccolo libretto manoscritto intitolato Guerra e Coscienza, composto tra il 1915 e il 1918, in cui egli spiegò i motivi della sua opposizione alla guerra. In ordine di tempo Giovanni Gagliardi è considerato il 3° obiettore di coscienza in assoluto (1917) ma il primo che addusse motivi umanitari e non religiosi come fu per altri. Il colonnello medico che seguì il suo caso probabilmente intuì le ragioni del Gagliardi e riuscì a procuragli un rinvio, quelli erano tempi in cui la renitenza alle armi veniva punita anche con la pena di morte. Passato il periodo di rinvio giunge la seconda chiamata e Gagliardi risponde come prima ben consapevole a cosa andava incontro: processi, inquisizioni e alla fine 400 giorni ai manicomi di Piacenza e Reggio Emila e Roma tra il 1918 ed il 1919. A guerra finita sarà necessaria un'interpellanza parlamentare del deputato di Piacenza, Armando Bussi, per toglierlo dal manicomio dato che lo Stato se lo era dimenticato. Giovanni riprende il suo posto di daziere al Comune di Castelvetro Piacentino.

1920 - La conversione alla Fede Cristiana
Inizialmente egli fu ateo, ma, dopo una crisi religiosa, dal 1920 divenne un cristiano evangelico indipendente, non iscritto ad alcuna Chiesa protestante. Il Reverendo Pastore Emanuele Bufano di Cremona ha scritto che la conversione è avvenuta assieme al fratello Silvio in circostanze particolari di cui però non conosciamo i dettagli. Ormai sono trascorsi sei anni dall'ultimo concerto e la vita di suonatore di fisarmonica è stata abbandonata ma quello di Gagliardi non è un rifiuto totale nei confronti della sua "consorte fedele" ma solo un approccio diverso da vero e competente appassionato. La fisarmonica, insieme a Bach e alla Fede Cristiana, rappresenterà la Sua unica passione per i prossimi 50 anni. Già dal 1915 continua lo sviluppo tecnico della sua fisarmonica insieme alla ditta Savoia. Coloro che hanno potuto ascoltare Giovanni Gagliardi, e le testimonianze sono state parecchie, nelle sue esecuzioni migliori, come il 1° tempo della 5ª Sinfonia di Beethoven ne sono rimasti mirabilmente colpiti e rimproverano al Gagliardi di non averli deliziati con maggior frequenza pur rispettando le sue scelte.

1928 - L'incontro con il violinista Giulio Falzoni
Degli anni seguenti al 1920 non abbiamo molti riscontri ma solo testimonianze di allievi e conoscenti. E' accertato di un sodalizio artistico fatto con un eclettico artista mantovano di Marmirolo Giulio Falzoni(1900-1978) che nel 1928 verrà ingaggiato come violinista dal maestro Vittorio Gui per la costituenda Stabile Orchestrale di Firenze che nel 1933 diventerà l'Orchestra del Maggio Fiorentino. I due diedero a Salsomaggiore Terme, in provincia di Parma, un memorabile concerto di beneficenza probabilmente con la regia di Italo Ferrari che con la sua compagnia era stabile a Salsomaggiore Terme durante il periodo estivo. Anche in questa occasione Gagliardi suonò il 1° tempo della 5ª Sinfonia di Beethoven.

1935 - L'intervista di Giovanni Cenzato sul "Corriere della Sera"
Il 1935 rappresenta un anno particolarmente significativo nella vita di Giovanni Gagliardi perchè uno dei più illustri giornalisti del tempo, Giovanni Cenzato, critico musicale del quotidiano "Corriere della Sera" scrive un articolo intitolato "30.000 chilometri con la fisarmonica", e sempre in quel anno Giovanni Gagliardi scrive la sua autobiografia intitolata "Vita anedottica di un fisarmonicista" dietro esplicita richiesta di Italo Ferrari che era intenzionato a farne una commedia teatrale.

1939 - Il confino all'isola di Ventotene (1939-1943)
E' questo l'anno in cui Giovanni Gagliardi viene confinato all'isola di Ventotene(Latina) come antifascista e catalogato come anarchico cosa che non era e a cui Lui si oppose con vari scritti al regime e alle autorità dell'epoca competenti. Riguardo a questa vicenda Gagliardi si limitò a dire che "lo Stato si era ricordato di lui " sottointendendo che essendo stato un primo obiettore di coscienza nella guerra 1915-1918 questo poteva rappresentare colpa tanto grave da etichettarlo come pericoloso anarchico. Dice ancora il Gagliardi "si accorsero che ero innocuo e mi liberarono anzitempo". In realtà le cose non stavano in questo modo, alcuni caporioni fascisti locali approfittarono del clima politico di quel anno immediatamente seguente al 1938, in cui il regime emanò le leggi razziali, e antecedente al 1940, anno in cui l'Italia fascista entrò in guerra, per denunciarlo alla polizia politica anche per acquisire qualche merito personale nei confronti del regime. Gagliardi a quel tempo aveva 57 anni e da 20 anni conduceva una vita da francescano laico e autentico apostolo di pace pur mantenendo sempre quella fierezza e determinazione nella difesa delle proprie idee democratiche e pacifistiche che lo portarono a rifiutare l'acquisto della tessera del partito fascista che era obbligatoria per i dipendenti pubblici come era lui. Anche quando la situazione politica cambiò radicalmente Gagliardi mantenne sempre un comportamento coerente con quello che era ormai il suo stile di vita e la sua missione di autentico cristiano. Non solo non denunciò mai nessuno ma nemmeno mai parlò, anche vagamente, della sua vicenda onde evitare qualsiasi equivoco che potesse portare a ritorsioni o vendette che in quel periodo sul finire della IIª Guerra Mondiale, durante la Lotta di Liberazione, si potevano scatenare facilmente.

1946 - Gli incontri politici e il ritorno alla normalità dopo la guerra
A Ventotene, durante i 3 anni e mezzo di confino, Gagliardi vive insieme ai diversi politici che erano lì confinati ma è sopratutto con due di loro che instaura una profonda amicizia che durerà nel tempo:


   Sandro Pertini (1896-1990). Esponente del Partito Socialista Italiano, antifascista e futuro Presidente della Repubblica. Nei primi mesi del dopoguerra Giovanni Gagliardi viene invitato da Sandro Pertini a Milano dove i due si ritrovano dopo alcuni anni. Nell'occasione vi fu un semplice scambio di doni: una pipa per il Presidente, e non poteva essere diversamente, e una scatola di sigari per il Gagliardi.
     Umberto Terracini(1895-1983) Esponente del Partito Comunista Italiano e Presidente nel 1946 dell'Assemblea Costituente. Tra la fine della Seconda Guerra Mondiale ( Aprile 1945) e tutto il 1946 furono frequenti le visite del senatore Terracini a Giovanni Gagliardi. A volte gli incontri si prolungavano per tutta la notte, ma sul contenuto di queste discussioni Gagliardi non ha mai fatto menzione.

1948 - Alla Radio Francese
Nel 1948 la Radio Francese mette in onda una fortunata serie di 12 trasmissioni dedicate all'evoluzione della fisarmonica e alla musica popolare. Per la prima volta si avrà nell'ultima trasmissione anche la partecipazione diretta del pubblico, una grossa novità per quei tempi. Durante il ciclo delle varie trasmissioni si parlò del Gagliardi e sembra che sia stata eseguita qualche sua composizione ( ma di questo non c'è certezza). La trasmissione venne presentata in un numero della prestigiosa rivista "Accordeon Magazine" e Gagliardi viene citato come uno dei 4 pionieri della fisarmonica. I curatori della rivista e anche della trasmissione sono Louis Peguri (1896-1972) e Jean Mag, il primo era un fisarmonicista che andava per la maggiore e probabilmente fu anche allievo del Gagliardi. I due insieme sono gli autori del libro "Du bouge au Conservatoire" e si sono sempre spesi perchè la fisarmonica entrasse come strumento nei Conservatori francesi.



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