Biografia
Giovanni Gagliardi nacque nella frazione di
Croce Santo Spirito nel comune di Castelvetro Piacentino in
provincia di Piacenza il 14 Febbraio 1882 primo di quattro tra
fratelli e sorelle (Pompeo nato nel 1883, Albina nata nel 1885
e Silvio nato nel 1889). Il padre Fermo era un coltivatore di
un piccolo appezzamento di terreno e gestiva
contemporaneamente un'osteria mentre la madre, Domenica
Ferrari, donna energica e volitiva esercitava l'attività di
venditrice ambulante guidando personalmente il carretto
trainato da un cavallo. Nonostante le generali condizioni di
miseria in cui versava l'Italia, con un tasso di analfabetismo
superiore al 60%, i fratelli Gagliardi acquisirono tutti quel
minimo di istruzione scolastica che permetteva loro di saper
leggere e scrivere. A tal riguardo non ci sono notizie precise
indicanti il percorso scolastico tenuto da Giovanni e
sopratutto la sua formazione in campo musicale. Come più volte
testimoniato dalle persone che sono state a lui più vicine
negli anni e dai riscontri delle corrispondenze e degli
scritti si deve propendere per una formazione da autodidatta
nata dalla passione che lo prese da bambino quando gli fu
regalata un'ocarina. E' comunque accertato da una lettera del
Gagliardi che un bravo maestro di Cremona, tale Raffaele
D'Alessandro, lo ha iniziato al solfeggio, allo studio della
musica e al perfezionamento dell'uso della fisarmonica dato
che anch'egli era un fisarmonicista. Nel 1902 acquista la sua
prima fisarmonica dalla ditta "Savoia Luigi" di San Giovanni
in Croce, un paese che si trova in provincia di Cremona a 37
chilometri dal capoluogo, la stessa che è giunta fino a noi
perfettamente funzionante con tutte le modifiche volute da
Gagliardi.
1902 - L'inizio
Con l'acquisto della prima fisarmonica inizia a
suonare presso l'osteria dei genitori e nelle località vicine
ed è di questi primi anni '900 l'incontro con Italo Ferrari
capostipite di quella che diventerà una delle più famose e
importanti compagnie di spettacolo per burattini. L'amicizia e
il sodalizio artistico fra i due rimarranno intatti e
incrollabili per tutta la vita. Nel 1905 inizia un lungo
viaggio attraverso l'Italia che lo porterà fino a Bari in
qualità di suonatore ambulante. E proprio lungo questo
itinerario che Giovanni Gagliardi esegue la "serenata a Don Perosi" a Pracchia (Pistoia) una
località toscana che si trova nella alta valle del Reno. Nel
1906 lo troviamo in Germania per una festa socialista, fede
politica che aveva abbracciato negli anni precedenti, e nella
Lorena francese al seguito di compagnie teatrali. Da alcune
testimonianze sembra che questo sia il suo percorso per
raggiungere Parigi, la sua meta finale, ma in realtà un
documento datato 27 Giugno 1907 ci dice che Giovanni Gagliardi
si trova a Bologna dove tiene un saggio per poter acquisire un
diploma dalla Società Fisarmonica Bolognese, Parigi verrà
comunque raggiunta durante questo 1907.
1906 - Soggiorno a Metz
Di questo suo passaggio ne abbiamo avuto autorevole
ed importante conferma dal libro "Complete works of Guido
Deiro" che lo scrittore e fisarmonicista statunitense Henry Doktorski ha
pubblicato nel 2008. Guido Deiro (1886-1950) è stato un
importante fisarmonicista della scuola italo-americana e
l'introduttore della fisarmonica cromatica in America secondo
Monichon e Henry Doktorski nel suo libro riprende da una
rivista di fisarmonica statunitense del 1948 alcune citazioni
autobiografiche in cui Deiro afferma che nel 1907 si trovava a
Metz e "prendeva lezioni dal famoso fisarmonicista
Giovanni Gagliardi", queste le testuali parole.
1907 - Inizio del periodo francese (1907-1914)
Parigi è la capitale culturale e artistica d'Europa e
del mondo intero, in quegli anni a Parigi ci sono Picasso,
Modigliani, Apollinaire, Debussy, Ravel e tanti altri che
stanziano a Montmartre con alterne fortune artistiche. Anche
Giovanni Gagliardi si trova tra questi e come era abituato da
anni inizia a suonare presso i locali parigini e a volte nei
cinema fa da colonna sonora alla proiezione dato che il cinema
di quei tempi era ancora muto. Per raggiungere Parigi
ripercorre la strada fatta l'anno precedente attraverso la
Lorena per rimanere alcuni mesi Metz dove aveva riscosso un
discreto successo l'anno precedente. Non appena giunto a
Parigi il Gagliardi allaccia contatti con i costruttori di
fisarmoniche parigini per poter sviluppare tecnicamente lo
strumento in base alle sue concezioni che vogliono fare della
fisarmonica uno strumento da concerto in grado di eseguire la
musica classica così come è scritta. In particolare è con la
ditta Schenardi, anche lui un immigrato italiano, che ha le
maggiori frequentazioni per apportare quelle modifiche
tecniche ritenute indenspensabili per supplire alle
manchevolezze della parte sinistra della tastiera della
fisarmonica.
1909 - Il primo concerto di musica classica eseguito
con una fisarmonica
Con la messa in pratica di questi miglioramenti tecnici
Gagliardi è in grado di suonare musica classica. Storicamente
si attribuisce a Gagliardi, nel 1909 in un cinema di Rue de
Lyon (12e arrondissement), il primo recital in assoluto di
musica classica fatto con una fisarmonica. Il celebre
musicologo francese Pierre Monichon così descrive l'evento nel
suo libro "L'Accordéon" (1971). "Davanti ad un uditorio
stupefatto e sorpreso, che si domandava se era veramente
possibile sentire quello che sentiva: ouvertures, valzer
celebri, arie di opere famose con uno strumento così
piccolo. Il successo personale di Gagliardi è immenso. La
fisarmonica è lo strumento di cui tutta Montmartre parla..."
1910 - Il brevetto della "Cromo-Harmonica"
Le esperienze come concertista, le frequentazioni con il
direttore d'orchestra Désiré-Émile Inghelbrecht e il critico
musicale Émile Vuillermoz, porteranno Giovanni
Gagliardi a suonare e dare concerti nei locali più prestigiosi
di Parigi quali il "LE LAPIN AGILE" e "LE MOULIN DE LA
GALETTE" frequentando il BATEAU-LAVOIR a La Butte de
Montmartre. Il gran fervore artistico di quegli anni a Parigi,
e il continuo confronto con grandi musicisti, strumentisti e
costruttori di fisarmonica convincono il Gagliardi che le sue
intuizioni possono essere messe in pratica e lo inducono a
depositare il brevetto per la fisarmonica cromatica di Sua
concezione. Il brevetto fu depositato il 17 Dicembre 1910 con
il numero 423.798 intestato a M. Gagliardi (Jean).
1911 - Il "Manualetto del Fisarmonicista "
Giovanni Gagliardi è impegnatissimo anche come insegnante. Le
lezioni si tengono presso la ditta Schenardi e gli allievi
sono a decine per cui si rende necessario dotarli di un libro
di testo informale che verrà pubblicato dall'editore del
giornale in lingua italiana "Il Risveglio Italiano" in doppia
lingua, francese e italiano. Gagliardi sta impostando un
lavoro importante tanto che Pierre Monichon parla di "Scuola
di Parigi" per lo sviluppo della fisarmonica.
Nel 1985, a più di 70 anni dalla prima edizione, il mondo
musicale tedesco ha ritenuto doveroso fare un'edizione in
lingua tedesca, subito esaurita, a cui ne è seguita una
trilingue stampata dalla lla casa editrice AUGEMUS Musikverlag
a cura del
Prof. Helmut C. Jacobs e Ralf Kaupenjohann (Tedesco,
Italiano, Francese) nel 1989 arricchita di lettere di Giovanni
Gagliardi da cui si può capire meglio il suo concetto di
fisarmonica e fotografie provenienti dalla collezione di
Pierre Monichon, e ancora nel 2004 c'è una nuova pubblicazione
con alcune recensioni aggiuntive.
1913 - Quella notte nei pressi del cimitero di
Montmartre...
"Molte volte alla fine di qualche pezzo Egli sentiva la
parola “eglise”.
E’ un pubblico che non sa e non vuole piangere
artisticamente parlando e anche umanamente dicendo.
Dopo queste amare esperienze Gagliardi ricorreva ad un
sistema tutto Suo per :”NON GUASTARSI”, andava, dopo il
lavoro, in qualche punto isolato della città in qualche
giardino, magari alle due o tre di notte e la suonava le
cose belle per … Lui, per mettersi ancora a fuoco.
Ed appunto una di quelle notti andò addirittura al cimitero
di Montmartre (si vede che era più scontento del solito) e
suonò un Suo pezzo meraviglioso dal titolo “SERENADE AU
MJSTERE” con tutto il cuore, trasfondendo l’anima Sua
dolcissima in quella magnifica melodia nel silenzio
sepolcrale delle tombe, quando gli apparve tutta commossa
una lunga figura d’uomo piangente." Con queste parole
Giordano Ferrari descrive l'evento cha ha cambiato
fondamentalmente la vita di Giovanni Gagliardi come Lui stesso
ha più volte confidato a parenti ed amici. Gagliardi davanti
al tentativo di suicidio del pittore, che Lui riesce a
scongiurare, inizia un percorso di riflessione intima e
spirituale che lo porterà a distaccarsi dal mondo della
fisarmonica parigino di quegli anni e complice lo scoppio
della 1ª Guerra Mondiale ormai prossimo porterà Gagliardi al
rimpatrio in Italia iniziando una nuova vita completamente
diversa.
1914 - Il rimpatrio e gli ultimi concerti
Il 28 Luglio 1914 L'Impero Austro-Ungarico dichiara
guerra alla Serbia dando così inizio alla 1ª Guerra Mondiale e
per Giovanni Gagliardi si profila la necessità di rimpatriare
in Italia, non sappiamo esattamente il periodo esatto, ma
comunque sempre durante l'anno ebbe modo di esibirsi insieme
all'amico fraterno di sempre, Italo Ferrari, in una tourneè di
successo in vari paesi della Pianura Padana che si concluderà
al cinema Esperia di Parma. Il cartellone di presentazione
recitava come dice Giordano Ferrari "I Burattini di Italo
Ferrari e Concerto del Fisarmonicista:GIOVANNI GAGLIARDI".
L'Italia non è ancora entrata in guerra ma lo farà il 23
Maggio del 1915 dopo un lungo dibattito tra Interventisti e
non. Giovanni Gagliardi a quel tempo aveva 32 anni ed aveva
già vissuto una vita movimentata tra grandi successi e grandi
delusioni che fecero iniziare in Lui quel processo di intima
riflessione che Lo porterà ad assumere nobili posizioni di
spirito eletto nei confronti della guerra e in genere di tutte
le forme di violenza legate al comportamento umano. Alcune
decisioni sono già maturate dentro al Gagliardi ma sarà lo
scoppio della guerra a dare la svolta ai futuri 50 anni di
vita. Giovanni è stanco della vita di artista ambulante e
cerca un posto tranquillo che troverà come daziere nel suo
comune natale di Castelvetro Piacentino in provincia di
Piacenza. Nel frattempo per protesta nei confronti della
guerra ha deciso di non esibirsi più.
1915 - L'obiezione di coscienza
Giovanni è occupato al dazio comunale ma la chiamata
alle armi arriva presto e inesorabile come per tutti i giovani
in età di leva militare. Gagliardi risponde alla chiamata con
una lettera dove rifiuta la presa delle armi e qualsiasi atto
che possa ritorcersi contro altri esseri umani con
argomentazioni inusuali e inaspettate per le autorità militari
di quel tempo. Gagliardi scrive un piccolo libretto
manoscritto intitolato Guerra e Coscienza, composto tra il
1915 e il 1918, in cui egli spiegò i motivi della sua
opposizione alla guerra. In ordine di tempo Giovanni Gagliardi
è considerato il 3° obiettore di coscienza in assoluto (1917)
ma il primo che addusse motivi umanitari e non religiosi come
fu per altri. Il colonnello medico che seguì il suo caso
probabilmente intuì le ragioni del Gagliardi e riuscì a
procuragli un rinvio, quelli erano tempi in cui la renitenza
alle armi veniva punita anche con la pena di morte. Passato il
periodo di rinvio giunge la seconda chiamata e Gagliardi
risponde come prima ben consapevole a cosa andava incontro:
processi, inquisizioni e alla fine 400 giorni ai manicomi di
Piacenza e Reggio Emila e Roma tra il 1918 ed il 1919. A
guerra finita sarà necessaria un'interpellanza parlamentare
del deputato di Piacenza, Armando Bussi, per toglierlo dal
manicomio dato che lo Stato se lo era dimenticato. Giovanni
riprende il suo posto di daziere al Comune di Castelvetro
Piacentino.
1920 - La conversione alla Fede Cristiana
Inizialmente egli fu ateo, ma, dopo una crisi
religiosa, dal 1920 divenne un cristiano evangelico
indipendente, non iscritto ad alcuna Chiesa protestante. Il
Reverendo Pastore Emanuele Bufano di Cremona ha scritto che la
conversione è avvenuta assieme al fratello Silvio in
circostanze particolari di cui però non conosciamo i dettagli.
Ormai sono trascorsi sei anni dall'ultimo concerto e la vita
di suonatore di fisarmonica è stata abbandonata ma quello di
Gagliardi non è un rifiuto totale nei confronti della sua
"consorte fedele" ma solo un approccio diverso da vero e
competente appassionato. La fisarmonica, insieme a Bach e alla
Fede Cristiana, rappresenterà la Sua unica passione per i
prossimi 50 anni. Già dal 1915 continua lo sviluppo tecnico
della sua fisarmonica insieme alla ditta Savoia. Coloro che
hanno potuto ascoltare Giovanni Gagliardi, e le testimonianze
sono state parecchie, nelle sue esecuzioni migliori, come il
1° tempo della 5ª Sinfonia di Beethoven ne sono rimasti
mirabilmente colpiti e rimproverano al Gagliardi di non averli
deliziati con maggior frequenza pur rispettando le sue scelte.
1928 - L'incontro con il violinista Giulio Falzoni
Degli anni seguenti al 1920 non abbiamo molti
riscontri ma solo testimonianze di allievi e conoscenti. E'
accertato di un sodalizio artistico fatto con un eclettico
artista mantovano di Marmirolo Giulio
Falzoni(1900-1978) che nel 1928 verrà ingaggiato come
violinista dal maestro Vittorio Gui per la costituenda Stabile
Orchestrale di Firenze che nel 1933 diventerà l'Orchestra del
Maggio Fiorentino. I due diedero a Salsomaggiore Terme, in
provincia di Parma, un memorabile concerto di beneficenza
probabilmente con la regia di Italo Ferrari che con la sua
compagnia era stabile a Salsomaggiore Terme durante il periodo
estivo. Anche in questa occasione Gagliardi suonò il 1° tempo
della 5ª Sinfonia di Beethoven.
1935 - L'intervista di Giovanni Cenzato sul "Corriere
della Sera"
Il 1935 rappresenta un anno particolarmente significativo
nella vita di Giovanni Gagliardi perchè uno dei più illustri
giornalisti del tempo, Giovanni Cenzato, critico musicale del
quotidiano "Corriere della Sera" scrive un articolo intitolato
"30.000 chilometri con la fisarmonica", e sempre in quel anno
Giovanni Gagliardi scrive la sua autobiografia intitolata
"Vita anedottica di un fisarmonicista" dietro esplicita
richiesta di Italo Ferrari che era intenzionato a farne una
commedia teatrale.
1939 - Il confino all'isola di Ventotene (1939-1943)
E' questo l'anno in cui Giovanni Gagliardi viene confinato
all'isola di Ventotene(Latina) come antifascista e
catalogato come anarchico cosa che non era e a cui Lui si
oppose con vari scritti al regime e alle autorità dell'epoca
competenti. Riguardo a questa vicenda Gagliardi si limitò a
dire che "lo Stato si era ricordato di lui "
sottointendendo che essendo stato un primo obiettore di
coscienza nella guerra 1915-1918 questo poteva rappresentare
colpa tanto grave da etichettarlo come pericoloso anarchico.
Dice ancora il Gagliardi "si accorsero che ero innocuo e
mi liberarono anzitempo". In realtà le cose non stavano
in questo modo, alcuni caporioni fascisti locali
approfittarono del clima politico di quel anno immediatamente
seguente al 1938, in cui il regime emanò le leggi razziali, e
antecedente al 1940, anno in cui l'Italia fascista entrò in
guerra, per denunciarlo alla polizia politica anche per
acquisire qualche merito personale nei confronti del regime.
Gagliardi a quel tempo aveva 57 anni e da 20 anni conduceva
una vita da francescano laico e autentico apostolo di pace pur
mantenendo sempre quella fierezza e determinazione nella
difesa delle proprie idee democratiche e pacifistiche che lo
portarono a rifiutare l'acquisto della tessera del partito
fascista che era obbligatoria per i dipendenti pubblici come
era lui. Anche quando la situazione politica cambiò
radicalmente Gagliardi mantenne sempre un comportamento
coerente con quello che era ormai il suo stile di vita e la
sua missione di autentico cristiano. Non solo non denunciò mai
nessuno ma nemmeno mai parlò, anche vagamente, della sua
vicenda onde evitare qualsiasi equivoco che potesse portare a
ritorsioni o vendette che in quel periodo sul finire della IIª
Guerra Mondiale, durante la Lotta di Liberazione, si potevano
scatenare facilmente.
1946 - Gli incontri politici e il ritorno alla
normalità dopo la guerra
A Ventotene, durante i 3 anni e mezzo di confino, Gagliardi
vive insieme ai diversi politici che erano lì confinati ma è
sopratutto con due di loro che instaura una profonda amicizia
che durerà nel tempo:
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Sandro Pertini (1896-1990). Esponente del Partito Socialista Italiano, antifascista e futuro Presidente della Repubblica. Nei primi mesi del dopoguerra Giovanni Gagliardi viene invitato da Sandro Pertini a Milano dove i due si ritrovano dopo alcuni anni. Nell'occasione vi fu un semplice scambio di doni: una pipa per il Presidente, e non poteva essere diversamente, e una scatola di sigari per il Gagliardi. |
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Umberto
Terracini(1895-1983) Esponente del Partito
Comunista Italiano e Presidente nel 1946
dell'Assemblea Costituente. Tra la fine della
Seconda Guerra Mondiale ( Aprile 1945) e tutto il
1946 furono frequenti le visite del senatore
Terracini a Giovanni Gagliardi. A volte gli incontri
si prolungavano per tutta la notte, ma sul contenuto
di queste discussioni Gagliardi non ha mai fatto
menzione.
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1948 - Alla Radio
Francese
Nel 1948 la Radio Francese mette in onda una fortunata serie
di 12 trasmissioni dedicate all'evoluzione della fisarmonica e
alla musica popolare. Per la prima volta si avrà nell'ultima
trasmissione anche la partecipazione diretta del pubblico, una
grossa novità per quei tempi. Durante il ciclo delle varie
trasmissioni si parlò del Gagliardi e sembra che sia stata
eseguita qualche sua composizione ( ma di questo non c'è
certezza). La trasmissione venne presentata in un numero della
prestigiosa rivista "Accordeon Magazine" e
Gagliardi viene citato come uno dei 4 pionieri della
fisarmonica. I curatori della rivista e anche della
trasmissione sono Louis Peguri (1896-1972) e Jean Mag, il
primo era un fisarmonicista che andava per la maggiore e
probabilmente fu anche allievo del Gagliardi. I due insieme
sono gli autori del libro "Du bouge au Conservatoire" e si
sono sempre spesi perchè la fisarmonica entrasse come
strumento nei Conservatori francesi.