Giovanni Gagliardi (1882 - 1964)  
Fisarmonicista - Compositore

La Fisarmonica secondo Gagliardi

 

Giovanni Gagliardi, fin dal 1902, ebbe coscienza che la fisarmonica a sinistra era manchevole, insufficiente a poter eseguire la musica come era scritta ed eccolo pubblicare a Parigi nel 1911, un manuale del fisarmonicista dov’era spiegata minutamente in due lingue ed esplicata con disegni il nuovo istrumento che egli stesso usava, costruito dalla ditta "Savoia Luigi" di San Giovanni in Croce, località che si trova in provincia di Cremona a 37 chilometri dal capoluogo. Gagliardi definisce i Savoia in uno scritto come gli "Stradivari della Fisarmonica". La fisarmonica è giunta fino a noi perfettamente funzionante con tutte le modifiche volute da Gagliardi. In pratica secondo Gagliardi la parte sinistra doveva essere come a destra con note libere cromatiche, sicchè non vi era più l’accordo fatto e obbligato, ma si doveva crearlo volta per volta come era scritto.
E per chi se ne intende dirò che con le solite fise con accordi fatti è impossibile fare un solo rivolto, dimostrando così tutta l’imperfezione.
(Con queste parole Giordano Ferrari spiega il sistema voluto da Gagliardi )

Dai carteggi avuti con Pierre Monichon, Bio Boccosi, il Maestro Lanaro e le ditte costruttrici "Luigi Savoia" di San Giovanni in Croce in Provicia di Cremona e "Schenardi" in seguito divenuta "Costa successore di Schenardi" di Parigi si possono capire in modo dettagliato i concetti.

In particolare dal carteggio avuto con il Maestro Lanaro, Titolare dell'omonima Accademia Musicale. Questa Scuola privata era presente con diverse sedi in Italia e all'Estero ed in pratica era la principale se non addirittura unica scuola in grado di formare fisarmonicisti dato che in Italia in quegli anni l'insegnamento della Fisarmonica non era presente nei Conservatori e anche i più prestigiosi, come quello di Santa Cecilia in Roma, si appoggiavano di fatto sull'Accademia Lanaro. Il carteggio inizia a partire dal 1949, non appena Giovanni Gagliardi andò in pensione, e ci da un'idea completa dell'assoluta precocità e validità del sistema che Gagliardi realizzò in pratica sin dal 1902, quando si fece costruire la sua fisarmonica, e che ebbe la consacrazione pratica nel 1909, anno del primo concerto di musica classica realizzato con una fisarmonica.

E' altresì vero come da questo carteggio si possa chiaramente capire il perchè del totale fallimento in Italia del sistema ideato e messo in pratica dal Gagliardi e per il quale Lui stesso si è fortemente battuto tutta la vita senza risultato alcuno. Del resto anche quando si trovava in Francia questa contrapposizione era apparsa molto chiaramente e i Fratelli Peguri, alcuni dei quali erano probabilmente dei suoi allievi come si può intuire da alcune lettere giunte fino a noi, insieme a Emile Vacher e altri danno vita al "bal musette", una forma di musica popolare francese di cui la fisarmonica è lo strumento principale se non unico.

Due sono i principali motivi:
1°) il primo motivo è che bisogna rivoluzionare tutti i metodi d'insegnamento e indirizzare i futuri fisarmonicisti verso la musica classica mentre questi desideravano solo suonare un tipo di musica meno impegnativa e più popolare che avesse anche un ritorno economico per loro stessi. Lo stesso ritorno economico che ricercavano le Accademie secondo la più classica delle formule economiche, ossia andare incontro alle richieste di mercato. Questo carteggio inizia proprio nel 1949 e nel 1950 si assite alla massima diffusione dello strumento fisarmonica con l'Italia leader assoluta con più di 197.000 unità costruite, per cui è ovvio che tutte le attenzioni erano rivolte ad un mercato che di fatto era da considerarsi ormai di massa, ed era sicuramente controproducente e pericoloso iniziare nuove strade per un mercato minimale e di elite.

2°) il secondo motivo è squisitamente di ordine tecnico e riguarda la costruzione della fisarmonica che deve essere fatta, di base, in un determinato modo. Gagliardi in pratica la possiede dal 1902, è diatonica ma con i bottoni, costruita dalla ditta "Luigi Savoia", su sue indicazioni, e a Parigi la ditta Schenardi nel 1913 e 1914 costruì alcuni esemplari per gli allievi del Gagliardi, questo si evince dal carteggio. Per cui da un punto di vista costruttivo, se si seguono le indicazioni che Gagliardi spiega anche nel "Manualetto del Fisarmonicista", la cosa è fattibilissima e ormai collaudata ma ancora una volta ci si deve scontrare con le regole del mercato. Infatti, come testimoniano i dati presenti nel libro '"L'Accordéon" di Pierre Monichon, nel 1913 c'è un primo boom delle vendite che vede le industrie italiane, in particolare quelle di Castelfidardo (AN), imporsi sul mercato superando l'industria tedesca, allora dominante, grazie anche a sistemi flessibili di produzione, veramente innovativi per quei tempi, che però non contemplavano la possibilità di avere forti divesificazioni tecniche nella costruzione ma solo piccole personalizzazioni nell'assemblaggio. In pratica ai costruttori globali di un tempo si sostituiscono dapprima, per un breve periodo, bravi assemblatori e dopo, dal 1922 circa, di fatto solo gli accordatori.

  


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21/12/1915 Luigi Savoia - da Cremona
Lettera del costruttore di fisarmoniche Luigi Savoia con alcuni riferimenti tecnici costruttivi .
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21/03/1919 L'amico Remo - da Parigi
L'amico Remo, probabilmente un musicista, traccia un bellissimo spaccato della Parigi del primo dopoguerra scrivendo della situazione della società parigina e delle iniziative musicali del direttore d'orchestra Inghelbrecht e della appena nata Société Musicale Indépendante (S.M.I) .
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09/05/1919 Sabatier-Bonnal - da Parigi
Il musicista e allievo Sabatier-Bonnal scrive a Gagliardi descrivendo la situazione sua personale e quella generale di Parigi nel 1919 augurandosi che Giovanni torni a Parigi. Parla anche di Louis e Charles che si presume siano i fratelli Peguri, anche loro fisarmonicisti. E' già evidente la contrapposizione tra la fisarmonica come strumento per musica popolare (musette) o come strumento eletto per musica classica come voleva Gagliardi e altri.

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29/03/1922 Sabatier-Bonnal - da Parigi Sabatier-Bonnal scrive a Gagliardi non avendo avuto più notizie dal 1919. Ci sono riferimenti alla vita musicale di Parigi e un riferimento esplicito a Louis Peguri. Apri .jpg
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21/12/1930 Luigi Savoia - da Cremona
Lettera del costruttore di fisarmoniche Luigi Savoia con alcuni cenni alla non felice situazione economica del 1930, l'anno successivo alla grande depressione economica del 1929.
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22/07/1939 - Madame Costa - da Parigi
Lettera molto personale intrisa da una grande tristezza dovuta alle disgrazie che hanno colpito Madame Costa ma non solo . E' presente comunque nello scritto un semplice riassunto storico delle vicende riguardanti i vecchi amici del periodo 1907-1914 che poi altro non sono che i principali e più importanti protagonisti dello sviluppo della fisarmonica. Tra questi i fisarmonicisti Casimir Coia(1877-1942), Bonnal Sabatier (1883-1945) e soprattuto Charles Peguri (1879-1930) ritenuto uno dei padri della "musette" che decise di mettere tragicamente fine ai suoi giorni nel 1930 a 51 anni. Madame Costa parla del padre Antoine Schenardi (1856-1932) che insieme al marito Celeste Costa (1886-1934) avevano un atelier molto frequentato dai fisarmonicisti parigini.
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03/04/1950 Al M° Lanaro - Roma
Giovanni si rivolge al più autorevole insegnante italiano per perorare la sua causa. Nella lettera ci sono conferme , anche se non dettagliatissime, sulla storia della fisarmonica del Gagliardi e di quanto fu fatto dai suoi allievi a Parigi( si presume Bonnal Sabatier in particolare)
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06/12/1950 Dal M° Lanaro - Roma
Il Maestro Lanaro risponde al Gagliardi con argomentazioni tecniche varie e interessanti riferimenti ai prodotti del tempo come il "Pianetto della Scandalli" basato su criteri simili alla fisarmonica di Gagliardi che però non ha avuto successo commerciale. E' di un certo stupore constatare che il Maestro non preveda che le fisarmoniche possano avere la tastiera destra a bottoni e che a Roma non ne ha mai vista nemmeno una.
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19/03/1951 al M° Lanaro - Roma Giovanni risponde al Maestro con una lettera particolarmente dotta e chiara in cui spiega come si deve fare per avere uno strumento adatto a suonare musica classica.
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23/04/1951 Dal M° Lanaro - Roma Risposta alla lettera del Gagliardi del 19/03/1951 in cui il Maestro Lanaro si dimostra più possibilista circa proposte del Gagliardi Apri .jpg N/A
27/03/1955 a Bio Boccosi - Roma Valutazioni sulla situazione della fisarmonica in Italia, con particolare riguardo alla scarsa diffusione come strumento da concerto. Si parla anche del costruendo Museo di Castelfidardo (AN). Apri .jpg Apri .pdf
05/10/1956 Al M° Lanaro - Roma Gagliardi risponde al Maestro Lanaro dicendogli che adesso che è in pensione si occupa principalmente dell'"immenso Bach" e ancora ribadisce dei difetti delle fisarmoniche alla sinistra.
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Novembre 1956 Bollettino N° 45 dell' Accademia Lanaro - Roma
Questa copia del Bollettino del Ottobre-Novembre 1956 è stata conservata dal Gagliardi perchè l'articolo definisce in modo indiscutibile il concetto prevalente della fisarmonica a quel tempo: strumento popolare in generale, per pochissimi eletti e bravissimi fisarmonicisti quella proposta dal Gagliardi.
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17/12/1956 Al M° Lanaro - Roma
In questa lettera, sempre con lo stile cortese che lo contradistingue, Gagliardi assume toni decisi, ma educatissimi, per sostenere le sue idee che in un primo tempo furono condivise dal Maestro Lanaro ma in seguito rinnegate se non osteggiate.
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07/06/1960 Dal M° Lanaro - Roma
Dopo 11 anni di corrispondenze, con questa lettera si conclude il lungo carteggio tra Gagliardi e il M° Lanaro. Il contenuto è laconico e suona come l'ennesima sconfitta alla diffusione dei concetti del Gagliardi. Del resto sono in arrivo i tempi della più grave crisi per la fisarmonica. Il rock, gli strumenti elettronici e in genere i nuovi gusti musicali sono già iniziati e il declino della fisarmonica sta iniziando proprio in quegli anni '60 per trascinarsi fino ai giorni nostri.
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06/04/1961 a Pierre Monichon - Parigi Riepilogo dei principi e dei concetti. Elencazione dei vantaggi. Apri .jpg Apri .pdf
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